© Copyright Dott. Stefano Becagli - Psicologo - Riceve in Via Zurigo 24/4 Milano - P.Iva 07818800968 Tel. 349 3810997 - Iscrizione Ordine degli Psicologi della Lombardia n° 11723

Intervista:”Crisi e separazione il ruolo del mediatore familiare”

Con   il   dottor   Stefano   Becagli,   Psicologo   e   Mediatore   Familiare,   affrontiamo   il   tema   del   sostegno   familiare   alla   singola   persona,   alle   coppie e   ai   figli   di   quelle   in   procinto   di   separarsi.   Molte   volte   i   drammi   familiari   sono   evitabili   con   l’aiuto   dello   specialista,   pronto   a   offrire soluzioni a problemi che sembrano insormontabili. Quali sono i problemi che, insieme ai suoi pazienti, deve affrontare quotidianamente? I   problemi   maggiormente   frequenti   riguardano   ansia   e   depressione   nelle   loro   svariate   forme.   Oltre   a   questo,   lavoro   da   un   lato sull’impulsività   e   sulla   difficoltà   a   darsi   limiti   (ad   esempio   nella   gestione   dell’alimentazione)   e   dall’altro   sulla   problematicità   ad   esprimere sentimenti e bisogni. Cos’è la Mediazione Familiare? La   mediazione   familiare   è   un   percorso   di   breve   durata   (10/12   incontri)   volto   alla   riorganizzazione   delle   relazioni   famigliari   in   vista   o   in conseguenza   alla   separazione   e   al   divorzio.   Il   mediatore   familiare   viene   attivato   dai   genitori,   a   cui   garantisce   qualificazione   certificata, neutralità , competenza specifiche, massima riservatezza, autonomia rispetto al campo giudiziario. Qual è il ruolo del mediatore familiare? Il   mediatore   familiare   facilita   il   confronto   e   la   comunicazione   fra   i   genitori   su   tutti   quegli   aspetti   relativi   alle   relazioni   con   i   figli (mantenimento,   salute,   tempo   libero,   educazione,   istruzione)   e   su   ulteriori   argomenti   oggetto   di   conflitto,   in   maniera   che   siano   i   genitori stessi   in   prima   persona   a   mettere   a   punto   un   progetto   di   separazione   apprezzabile   per   loro   e   per   i   figli   in   cui   poter   svolgere   la   comune responsabilità   genitoriale.   Il   mediatore   familiare,   inoltre,   accompagna   i   genitori   separati   o   in   fase   di   separazione,   al   ripristino   di   una comunicazione   adeguata   e   alla   ricerca   di   un   accordo   autentico,   condiviso   e   soprattutto   durevole,   per   il   bene   di   tutti   i   componenti   del nucleo   familiare,   sensibilizzando   la   coppia   al   valore   ed   al   rispetto   delle   genitorialità.   Aiuta,   infatti,   la   coppia   a   comprendere   l’importanza del   ruolo   genitoriale,   anzitutto   se   lacerato   dalla   conflittualità   agita   con   risentimento   e   si   adopera   perché   si   possa   imparare   a   gestire   la naturale   conflittualità   in   modo   equilibrato,   empatico,   positivo,   in   un   momento   drammatico   per   la   coppia,   carico   di   tensioni   e   di   ansie, pieno di insicurezze e dubbi. Sostegno psicologico: cos’è e a chi è rivolto? Il    sostegno    psicologico    è    un    servizio    rivolto    al    singolo,    alla    coppia    o    alla    famiglia    che    si    mostra    come    una    relazione    d’aiuto contrassegnata   essenzialmente   dalla   comprensione   e   dalla   partecipazione   empatica   dello   psicologo   nei   confronti   delle   difficoltà   e   del disagio   esistenziale   del   paziente,   attinenti   a   circostanze   particolarmente   problematiche   che   si   possono   incontrare   nel   proprio   percorso esistenziale   (separazione,   divorzio,   perdita   del   lavoro,   lutto,   depressione   post   partum).   L’obiettivo   principale   del   sostegno   psicologico   è quello   di   diminuire   la   percezione   di   ansia,   panico,   solitudine,   disorientamento,   incapacità,   oppure   la   depressione   del   paziente.   Oltre   a   ciò il   sostegno   psicologico   rende   la   persona   cosciente   delle   proprie   doti   e   protagonista   davanti   alle   innumerevoli   opportunità   di   decidere   e gestire   la   propria   esistenza   per   mezzo   di   rinnovati   schemi   comportamentali   più   funzionali   che   gli   permettono   di   trovare   in   sé   stesso   il punto di riferimento riguardo al proprio presente e per le decisioni future. Qual è il suo ruolo nel sostegno psicologico? Sono   molto   importanti   l’umanità   e   l’empatia   dello   psicologo   perché   costituiscono   un   sostegno   esclusivo   ed   essenziale   il   cui   compito fondamentale   è   migliorare   le   competenze   di   mutamento   e   adattamento   della   persona   e   fortificare   la   struttura   dell’Io   col   proposito   di   una buona   gestione   e   della   risoluzione   del   disagio.   Lo   psicologo   sostiene   la   persona   nel   mettere   in   moto   le   capacità   per   il   mutamento   e   nel considerare   la   propria   situazione   incentrando   l’attenzione   sul   presente.   La   persona   che   affronta   il   percorso   di   sostegno   psicologico   con   lo Psicologo,   a   seconda   della   problematica   esposta,   potenzia   nuove   modalità   di   risoluzione   dei   conflitti,   di   comunicazione,   di   pensiero, all’interno   di   un   rapporto   di   fiducia   e   ascolto.   Il   rapporto   che   si   istituisce   con   lo   Psicologo   permette   di   cambiare   in   meglio   il   contatto   con   il proprio ambiente, con se stessi e con la propria quotidianità. Quali sono, secondo lei, i malesseri più diffusi e può suggerire piccoli consigli per prevenirli? I   malesseri   più   diffusi   sono   fobie   e   ansia   in   genere.   Il   consiglio   primario   per   prevenirli   è   quello   di   non   evitare   la   situazioni   che   ci   causano certi   disagi,   ma   provare   ad   affrontare   gradualmente   quelle   che   possono   essere   delle   ossessioni,   cioè   non   mettere   in   atto   i   rituali   (le compulsioni)   o   limitarli.   Decidere   che   si   può   dedicare   il   tempo   a   pensare   all’ossessione   in   un   momento   scelto   della   giornata   nel   quale siamo   più   sereni   (blocco/rinvio   del   pensiero).   Per   quello   che   concerne   la   depressione   il   consiglio   è   quello   di   non   spingersi   e   non   sforzarsi, ma focalizzarsi su ciò che si desidera. Quale    consiglio    darebbe    agli    internauti    che    cercano    in    rete    la    risoluzione    a    problematiche    mediche,    sia    lievi    che complesse? Con   molta   facilità,   navigando   su   internet,   si   trovano   moltissime   offerte   di   aiuto   per   disturbi   e   disagi   di   natura   psicologica   ai   limiti   della legalità.   In   questo   caso   il   rischio   maggiore   è   per   la   persona   che   ricerca   aiuto   attraverso   internet   e   si   affida   a   queste   persone   che   non sono   in   possesso   delle   giuste   competenze,   ricevendo   non   soltanto   un   intervento   poco   professionale   ma   addirittura   pericoloso.   Tanti   sono i personaggi che si designano psicologi, per non essendo in possesso né di autorizzazioni, né di titoli per farlo. Lo    Psicologo    è    unicamente    chi,    ultimato    il    percorso    di    studi    presso    l’Università,    abbia    successivamente    conseguito    l’abilitazione all’esercizio   delle   professione   superando   con   successo   l’Esame   di   Stato.   Chi   invece   ha   esclusivamente   conseguito   la   Laurea   non   può fregiarsi   del   titolo   di   Psicologo,   ma   unicamente   quello   di   Dottore   in   Psicologia.   Chi   è   unicamente   laureato   e   si   spaccia   per   Psicologo compie reato di esercizio abusivo della professione. Consiglio,    perciò,    di    affidarsi    unicamente    a    siti    gestiti    da    Professionisti    e    non    aspettare    molto    tempo    prima    di    rivolgersi    a    un professionista   di   persona   se   il   disturbo   persiste,   per   poter   risolvere   la   situazione   di   disagio   prima   che   si   complichi   ulteriormente.   Una problematica   psicologica   non   affrontata   può   dare   origine   a   conseguenze   negative   che   ricadono   sulla   salute   personale,   negli   ambiti familiari e professionali. Questa intervista è stato pubblicata anche da Salute Italia
© Copyright Dott. Stefano Becagli - Psicologo - Riceve in Via Zurigo 24/4 Milano - P.Iva 07818800968 Tel. 349 3810997 - Iscrizione Ordine degli Psicologi della Lombardia n° 11723

Intervista:”Crisi               

e

separazione    

il    

ruolo    

del

mediatore familiare”

Con    il    dottor    Stefano    Becagli,    Psicologo    e Mediatore    Familiare,    affrontiamo    il    tema    del sostegno    familiare    alla    singola    persona,    alle coppie   e   ai   figli   di   quelle   in   procinto   di   separarsi. Molte   volte   i   drammi   familiari   sono   evitabili   con l’aiuto   dello   specialista,   pronto   a   offrire   soluzioni a problemi che sembrano insormontabili. Quali   sono   i   problemi   che,   insieme   ai   suoi pazienti, deve affrontare quotidianamente? I   problemi   maggiormente   frequenti   riguardano ansia   e   depressione   nelle   loro   svariate   forme. Oltre   a   questo,   lavoro   da   un   lato   sull’impulsività e   sulla   difficoltà   a   darsi   limiti   (ad   esempio   nella gestione    dell’alimentazione)    e    dall’altro    sulla problematicità     ad     esprimere     sentimenti     e bisogni. Cos’è la Mediazione Familiare? La   mediazione   familiare   è   un   percorso   di   breve durata        (10/12        incontri)        volto        alla riorganizzazione   delle   relazioni   famigliari   in   vista o   in   conseguenza   alla   separazione   e   al   divorzio. Il     mediatore     familiare     viene     attivato     dai genitori,      a      cui      garantisce      qualificazione certificata,   neutralità   ,   competenza   specifiche, massima    riservatezza,    autonomia    rispetto    al campo giudiziario. Qual è il ruolo del mediatore familiare? Il   mediatore   familiare   facilita   il   confronto   e   la comunicazione    fra    i    genitori    su    tutti    quegli aspetti     relativi     alle     relazioni     con     i     figli (mantenimento,        salute,        tempo        libero, educazione,   istruzione)   e   su   ulteriori   argomenti oggetto    di    conflitto,    in    maniera    che    siano    i genitori   stessi   in   prima   persona   a   mettere   a punto   un   progetto   di   separazione   apprezzabile per   loro   e   per   i   figli   in   cui   poter   svolgere   la comune   responsabilità   genitoriale.   Il   mediatore familiare,      inoltre,      accompagna      i      genitori separati   o   in   fase   di   separazione,   al   ripristino   di una   comunicazione   adeguata   e   alla   ricerca   di   un accordo     autentico,     condiviso     e     soprattutto durevole,   per   il   bene   di   tutti   i   componenti   del nucleo    familiare,    sensibilizzando    la    coppia    al valore   ed   al   rispetto   delle   genitorialità.   Aiuta, infatti,   la   coppia   a   comprendere   l’importanza   del ruolo    genitoriale,    anzitutto    se    lacerato    dalla conflittualità   agita   con   risentimento   e   si   adopera perché   si   possa   imparare   a   gestire   la   naturale conflittualità    in    modo    equilibrato,    empatico, positivo,    in    un    momento    drammatico    per    la coppia,   carico   di   tensioni   e   di   ansie,   pieno   di insicurezze e dubbi. Sostegno    psicologico:    cos’è    e    a    chi    è rivolto? Il   sostegno   psicologico   è   un   servizio   rivolto   al singolo,   alla   coppia   o   alla   famiglia   che   si   mostra come     una     relazione     d’aiuto     contrassegnata essenzialmente     dalla     comprensione     e     dalla partecipazione    empatica    dello    psicologo    nei confronti      delle      difficoltà      e      del      disagio esistenziale   del   paziente,   attinenti   a   circostanze particolarmente   problematiche   che   si   possono incontrare    nel    proprio    percorso    esistenziale (separazione,   divorzio,   perdita   del   lavoro,   lutto, depressione   post   partum).   L’obiettivo   principale del   sostegno   psicologico   è   quello   di   diminuire   la percezione      di      ansia,      panico,      solitudine, disorientamento,       incapacità,       oppure       la depressione   del   paziente.   Oltre   a   ciò   il   sostegno psicologico    rende    la    persona    cosciente    delle proprie     doti     e     protagonista     davanti     alle innumerevoli opportunità di decidere e gestire la propria   esistenza   per   mezzo   di   rinnovati   schemi comportamentali      più      funzionali      che      gli permettono   di   trovare   in   sé   stesso   il   punto   di riferimento   riguardo   al   proprio   presente   e   per   le decisioni future. Qual      è      il      suo      ruolo      nel      sostegno psicologico? Sono    molto    importanti    l’umanità    e    l’empatia dello   psicologo   perché   costituiscono   un   sostegno esclusivo      ed      essenziale      il      cui      compito fondamentale    è    migliorare    le    competenze    di mutamento    e    adattamento    della    persona    e fortificare   la   struttura   dell’Io   col   proposito   di   una buona   gestione   e   della   risoluzione   del   disagio. Lo   psicologo   sostiene   la   persona   nel   mettere   in moto    le    capacità    per    il    mutamento    e    nel considerare    la    propria    situazione    incentrando l’attenzione     sul     presente.     La     persona     che affronta   il   percorso   di   sostegno   psicologico   con lo    Psicologo,    a    seconda    della    problematica esposta,   potenzia   nuove   modalità   di   risoluzione dei    conflitti,    di    comunicazione,    di    pensiero, all’interno   di   un   rapporto   di   fiducia   e   ascolto.   Il rapporto    che    si    istituisce    con    lo    Psicologo permette   di   cambiare   in   meglio   il   contatto   con   il proprio   ambiente,   con   se   stessi   e   con   la   propria quotidianità. Quali    sono,    secondo    lei,    i    malesseri    più diffusi   e   può   suggerire   piccoli   consigli   per prevenirli? I    malesseri    più    diffusi    sono    fobie    e    ansia    in genere.    Il    consiglio    primario    per    prevenirli    è quello   di   non   evitare   la   situazioni   che   ci   causano certi      disagi,      ma      provare      ad      affrontare gradualmente   quelle   che   possono   essere   delle ossessioni,   cioè   non   mettere   in   atto   i   rituali   (le compulsioni)    o    limitarli.    Decidere    che    si    può dedicare   il   tempo   a   pensare   all’ossessione   in   un momento   scelto   della   giornata   nel   quale   siamo più    sereni    (blocco/rinvio    del    pensiero).    Per quello   che   concerne   la   depressione   il   consiglio   è quello    di    non    spingersi    e    non    sforzarsi,    ma focalizzarsi su ciò che si desidera. Quale   consiglio   darebbe   agli   internauti   che cercano       in       rete       la       risoluzione       a problematiche     mediche,     sia     lievi     che complesse? Con    molta    facilità,    navigando    su    internet,    si trovano   moltissime   offerte   di   aiuto   per   disturbi   e disagi    di    natura    psicologica    ai    limiti    della legalità.   In   questo   caso   il   rischio   maggiore   è   per la   persona   che   ricerca   aiuto   attraverso   internet e   si   affida   a   queste   persone   che   non   sono   in possesso    delle    giuste    competenze,    ricevendo non   soltanto   un   intervento   poco   professionale ma      addirittura      pericoloso.      Tanti      sono      i personaggi   che   si   designano   psicologi,   per   non essendo   in   possesso   né   di   autorizzazioni,   né   di titoli per farlo. Lo    Psicologo    è    unicamente    chi,    ultimato    il percorso    di    studi    presso    l’Università,    abbia successivamente        conseguito        l’abilitazione all’esercizio    delle    professione    superando    con successo    l’Esame    di    Stato.    Chi    invece    ha esclusivamente   conseguito   la   Laurea   non   può fregiarsi   del   titolo   di   Psicologo,   ma   unicamente quello   di   Dottore   in   Psicologia.   Chi   è   unicamente laureato   e   si   spaccia   per   Psicologo   compie   reato di esercizio abusivo della professione. Consiglio,   perciò,   di   affidarsi   unicamente   a   siti gestiti   da   Professionisti   e   non   aspettare   molto tempo   prima   di   rivolgersi   a   un   professionista   di persona    se    il    disturbo    persiste,    per    poter risolvere   la   situazione   di   disagio   prima   che   si complichi     ulteriormente.     Una     problematica psicologica   non   affrontata   può   dare   origine   a conseguenze   negative   che   ricadono   sulla   salute personale, negli ambiti familiari e professionali. Questa   intervista   è   stato   pubblicata   anche   da Salute Italia