Intervista:”7 modi per conquistare il vicino di ombrellone”
Occhiate, sorrisi, movenze sensuali, costumi che fanno risaltare l’abbronzatura. L’estate è tempo di flirt e di conquiste, anche in spiaggia. Complici il caldo e il clima spensierato e disinibito che spingono alla seduzione. A molte sarà ad esempio capitato di avere un colpo di fulmine per il proprio vicino di ombrellone, magari impegnandosi in una serie di tentativi per farsi notare. Un gioco, quello della seduzione, in cui però è bene seguire alcune tecniche e adottare alcuni accorgimenti per evitare di cadere nel ridicolo o nell’insuccesso. “La parola seduzione deriva dal latino seducere che significa condurre a sé”, spiega Stefano Becagli, psicologo. “Tutti vogliono sedurre perché questa inclinazione è al centro dei rapporti umani, anche se ciascuno tende a farlo a modo proprio perché tra le persone ci sono differenze individuali ben delineate”. Come quelle di genere: “All’uomo, ad esempio, anche quando è la donna a prendere l’iniziativa, piace avere un ruolo determinante nella conquista, mentre il gentil sesso è più attratto dal romanticismo dell’essere sedotti”. Una dinamica in cui a contare non sono solo le parole. “Diversi studi dimostrano infatti che la comunicazione verbale esercita una forza del 7% nel rapporto con gli altri, mentre il resto è attribuito a quella non verbale”.Da tenere presente, poi, che per avere successo nel gioco della seduzione non è indispensabile avere un fisico statuario o essere delle amazzoni. “Per destreggiarsi bene occorre poter contare su buone doti comunicative ed essere sicure di se stesse, per cui anche le donne che non hanno un fisico perfetto, ma sono dotate di capacità comunicativa possono avere un forte potenziale seduttivo”, osserva lo psicologo.Ma quali sono le tecniche da seguire se il nostro vicino di ombrellone ci ha fatto perdere la testa, scatenando in noi un’irrefrenabile voglia di conquista? Ecco i sette consigli dell’esperto.Puntare sullo sguardoPer farsi notare la prima regola è non essere troppo aggressivi, “mantenendo la distanza prossemica, ossia rispettando lo spazio personale dell’altro”, specifica Becagli. Per preparare il terreno, poi, si può ricorrere al gioco di occhiate, togliendo gli occhiali da sole “e lanciando uno sguardo di tanto in tanto, magari accompagnato da un sorriso, evitando però di fissare il ragazzo con insistenza in modo da non determinare imbarazzo”.Passeggiare in riva al mareUn altro consiglio per centrare l’obiettivo è passeggiare sul bagnasciuga per far notare la propria figura, magari accompagnandosi con un’amica, e monitorare la situazione, volgendo di tanto in tanto lo sguardo verso di lui.Capire se dall’altra parte c’è interessePrima di passare alla fase di avvicinamento, poi, è molto importante “farsi un’idea delle proprie probabilità di successo. Se la persona oggetto delle nostre attenzioni ad esempio ci osserva può essere un segnale di interesse”, spiega l’esperto. Per testare il terreno, inoltre, si può ad esempio ricorrere ad alcuni stratagemmi, come “lasciare un bigliettino vicino all’ombrellone per vedere la reazione della persona e capire se si è ricambiati oppure no”.Essere se stesseUn aspetto fondamentale in questi frangenti è di lasciare a casa i luoghi comuni. “Per sedurre non occorre infatti snaturare la propria personalità; il rischio altrimenti è di andare incontro a un fallimento”. Ad esempio, nell’abbigliamento: “Bisogna indossare ciò che ci rende sicure, evitando capi che potrebbero metterci in imbarazzo”, osserva lo psicologo. Quindi, semaforo verde per le mise che fanno sentire belle e sexy, che mettono in risalto la femminilità e aumentano la disinvoltura.Trovare una scusa per avvicinarsiSe il ragazzo che ci piace sembra ricambiare le nostre attenzioni, allora si può passare allo step successivo, ossia alla fase di avvicinamento vero e proprio. Che può avvenire ricorrendo a diversi pretesti. Ad esempio, “si può attaccare bottone in acqua”, specifica Becagli. Oppure ricorrere all’umorismo, “con una battuta che permette di rompere il ghiaccio iniziale”. O ancora si può chiedere in prestito qualcosa, ad esempio una palla o dei racchettoni, magari invitando il lui in questione a giocare.Essere discreteSe si è finalmente riuscite ad attaccare bottone, “per essere seduttive è bene non svelare nella conversazione subito troppi dettagli di sé, ma scoprirsi passo dopo passo”, spiega lo psicologo. Evitando ad esempio allusioni a storie con precedenti fidanzati finite male o domande troppo dirette e invasive, del tipo: “Che lavoro fai?”.No al corteggiamento a oltranzaInfine, se il ragazzo oggetto dei nostri desideri non sembra ricambiare il nostro interesse, nonostante i segnali inviati, è bene non insistere a oltranza rischiando di apparire soffocanti e troppo spudorati. “Continuare a corteggiare in maniera imperterrita una persona che non sembra ricambiare può essere controproducente, rischiando di farci cadere nel ridicolo o peggio in una seduzione poco sana. La cosa migliore è infatti accettare semplicemente che si può anche non raggiungere l’obiettivo prefissato”, conclude l’esperto.Questa intervista è stato pubblicata da D-Repubblica
Occhiate, sorrisi, movenze sensuali, costumi che fanno risaltare l’abbronzatura. L’estate è tempo di flirt e di conquiste, anche in spiaggia. Complici il caldo e il clima spensierato e disinibito che spingono alla seduzione. A molte sarà ad esempio capitato di avere un colpo di fulmine per il proprio vicino di ombrellone, magari impegnandosi in una serie di tentativi per farsi notare. Un gioco, quello della seduzione, in cui però è bene seguire alcune tecniche e adottare alcuni accorgimenti per evitare di cadere nel ridicolo o nell’insuccesso. “La parola seduzione deriva dal latino seducere che significa condurre a sé”, spiega Stefano Becagli, psicologo. “Tutti vogliono sedurre perché questa inclinazione è al centro dei rapporti umani, anche se ciascuno tende a farlo a modo proprio perché tra le persone ci sono differenze individuali ben delineate”. Come quelle di genere: “All’uomo, ad esempio, anche quando è la donna a prendere l’iniziativa, piace avere un ruolo determinante nella conquista, mentre il gentil sesso è più attratto dal romanticismo dell’essere sedotti”. Una dinamica in cui a contare non sono solo le parole. “Diversi studi dimostrano infatti che la comunicazione verbale esercita una forza del 7% nel rapporto con gli altri, mentre il resto è attribuito a quella non verbale”.Da tenere presente, poi, che per avere successo nel gioco della seduzione non è indispensabile avere un fisico statuario o essere delle amazzoni. “Per destreggiarsi bene occorre poter contare su buone doti comunicative ed essere sicure di se stesse, per cui anche le donne che non hanno un fisico perfetto, ma sono dotate di capacità comunicativa possono avere un forte potenziale seduttivo”, osserva lo psicologo.Ma quali sono le tecniche da seguire se il nostro vicino di ombrellone ci ha fatto perdere la testa, scatenando in noi un’irrefrenabile voglia di conquista? Ecco i sette consigli dell’esperto.Puntare sullo sguardoPer farsi notare la prima regola è non essere troppo aggressivi, “mantenendo la distanza prossemica, ossia rispettando lo spazio personale dell’altro”, specifica Becagli. Per preparare il terreno, poi, si può ricorrere al gioco di occhiate, togliendo gli occhiali da sole “e lanciando uno sguardo di tanto in tanto, magari accompagnato da un sorriso, evitando però di fissare il ragazzo con insistenza in modo da non determinare imbarazzo”.Passeggiare in riva al mareUn altro consiglio per centrare l’obiettivo è passeggiare sul bagnasciuga per far notare la propria figura, magari accompagnandosi con un’amica, e monitorare la situazione, volgendo di tanto in tanto lo sguardo verso di lui.Capire se dall’altra parte c’è interessePrima di passare alla fase di avvicinamento, poi, è molto importante “farsi un’idea delle proprie probabilità di successo. Se la persona oggetto delle nostre attenzioni ad esempio ci osserva può essere un segnale di interesse”, spiega l’esperto. Per testare il terreno, inoltre, si può ad esempio ricorrere ad alcuni stratagemmi, come “lasciare un bigliettino vicino all’ombrellone per vedere la reazione della persona e capire se si è ricambiati oppure no”.Essere se stesseUn aspetto fondamentale in questi frangenti è di lasciare a casa i luoghi comuni. “Per sedurre non occorre infatti snaturare la propria personalità; il rischio altrimenti è di andare incontro a un fallimento”. Ad esempio, nell’abbigliamento: “Bisogna indossare ciò che ci rende sicure, evitando capi che potrebbero metterci in imbarazzo”, osserva lo psicologo. Quindi, semaforo verde per le mise che fanno sentire belle e sexy, che mettono in risalto la femminilità e aumentano la disinvoltura.Trovare una scusa per avvicinarsiSe il ragazzo che ci piace sembra ricambiare le nostre attenzioni, allora si può passare allo step successivo, ossia alla fase di avvicinamento vero e proprio. Che può avvenire ricorrendo a diversi pretesti. Ad esempio, “si può attaccare bottone in acqua”, specifica Becagli. Oppure ricorrere all’umorismo, “con una battuta che permette di rompere il ghiaccio iniziale”. O ancora si può chiedere in prestito qualcosa, ad esempio una palla o dei racchettoni, magari invitando il lui in questione a giocare.Essere discreteSe si è finalmente riuscite ad attaccare bottone, “per essere seduttive è bene non svelare nella conversazione subito troppi dettagli di sé, ma scoprirsi passo dopo passo”, spiega lo psicologo. Evitando ad esempio allusioni a storie con precedenti fidanzati finite male o domande troppo dirette e invasive, del tipo: “Che lavoro fai?”.No al corteggiamento a oltranzaInfine, se il ragazzo oggetto dei nostri desideri non sembra ricambiare il nostro interesse, nonostante i segnali inviati, è bene non insistere a oltranza rischiando di apparire soffocanti e troppo spudorati. “Continuare a corteggiare in maniera imperterrita una persona che non sembra ricambiare può essere controproducente, rischiando di farci cadere nel ridicolo o peggio in una seduzione poco sana. La cosa migliore è infatti accettare semplicemente che si può anche non raggiungere l’obiettivo prefissato”, conclude l’esperto.Questa intervista è stato pubblicata da D-Repubblica