STEFANO BECAGLI
Psicologo Clinico e dello Sport
Salute e benessere sul lavoro
Le
ricerche
sin
qui
svolte
danno
prova
che
un
livello
ideale
di
stress
accresce
lo
stato
di
benessere
,
rende
meno
propensi
alla
noia,
e
perfeziona
le
doti
concentrazione,
attenzione,
memoria,
apprendimento
e
di
soluzione
creativa
delle
difficoltà.
La
limitazione
del
grado
di
stress
connesso
all'impiego
professionale
costituisce
una
delle
prove
principali
a
cui
l'Europa
deve
far
fronte.
Lo
stress
rappresenta
la
seconda
difficoltà
di
salute
connessa
all'attività
professionale
riportato
regolarmente
e
lede
il
22%
dei
lavoratori
dei
27
Stati
che
compongono
l'Unione
Europea.
Tale
situazione
coinvolge
circa
un
lavoratore
su
quattro
e
dalle
ricerche
in
merito
risalta
che
una
percentuale
inclusa
tra
il
50%
e
il
60%
delle
giornate
lavorative
non
svolte è imputabile allo stress. Questo provoca spese eccessive in costi di malessere umano e di conseguenze economiche.
Lo
stress
nel
contesto
lavorativo
può
interessare
qualunque
individuo.
Può
colpire
qualunque
settore
e
azienda
di
ogni
grandezza.
Lo
stress
incide
sulla
sicurezza
e
sulla
salute
degli
individui,
bensì
inoltre
sulla
salute
delle
imprese
e
delle
economie
nazionali.
Sono
in
grado
di
essere
correlati
allo
stress
diversi
sintomi
fisici
che
riguardano
l'apparato
cardiaco,
muscolo-scheletrico
e
gastroenterico,
e
inoltre
una
prevalente
rilevanza
di infortuni lavorativi, che sono in grado di incidere considerevolmente sull'effetto finanziario di un'organizzazione.
Per
capire
il
concetto
di
stress
lavoro-correlato
è
fondamentale
fare
un
piccolo
preambolo
sul
concetto
più
vasto
di
stress:
è
una
reazione
psico-
fisiologica
della
persona
ed
è
in
funzione
dell'interazione
fra
variabili
personali
e
ambientali.
Lo
stress
costituisce
la
pressione
di
situazioni
psicologiche
che
producono,
nell'organismo,
una
reazione
generale
di
adattamento
alle
stesse.
L'adeguamento
può
assumere
vari
tratti,
maggiormente
funzionali
oppure
maggiormente
disfunzionali,
e
si
snoda
su
vari
piani:
psicofisiologici,
comportamentali,
emotivi,
cognitivi.
Non
soltanto. Costituisce la risposta non specifica dell'organismo a qualsiasi richiesta nei suoi riguardi.
Questa reazione adattiva, definita emergenza o altresì sindrome generale di adattamento, è contrassegnata da
tre stadi
:
1
.
stadio di allarme con modificazioni biochimiche ormonali;
2
.
stadio di resistenza, nel quale l'organismo si prepara funzionalmente in senso di difesa;
3
.
stadio
nel
quale
lo
stress
può
originare
patologie
nel
momento
in
cui
lo
stimolo
esterno
opera
con
forte
energia
e
per
ampi
lassi
di
tempo
e
la
persona
non
è
in
grado
di
oltrepassare
la
fase
di
resistenza:
in
tali
situazioni
si
raggiunge
uno
stadio
di
esaurimento
in
si
verifica
la
caduta
delle difese e l'inadeguatezza ad adeguarsi ulteriormente
Lo
stress
non
può
e
non
deve
essere
scansato
per
la
ragione
che
rappresenta
la
sintesi
della
vita
stessa,
per
questo
motivo
non
è
uno
stato
patologico
del''organismo.
Bensì
è
composto
di
due
lati
come
una
medaglia.
Sino
ad
un
tale
aspetto,
catecolamine
corticosteroidi
donano
un
tono
alla
psiche
e
all'organismo,
predisponendoli
al
lavoro
e
perfezionando
la
qualità
della
vita:
è
l'eustress
("eu"
dal
greco,
"bene")
o
stress
benefico.
Al
di
là
di
un
tale
livello,
il
persistere
degli
stressor
ambientali
e
l'incompetenza
nel
fargli
fronte,
originano
una
situazione
di
di-stress,
o
stress
patogeno,
che
è
in
grado
di
portare
inoltre
a
reazioni
patologiche.
La
risposta
allo
stress
cambia
da
individuo
ad
individuo:
impulsi
muniti
del
medesimo
potere
stressante
non
causano
la
medesima
reazione
in
persone
differenti.
L'organismo,
tuttavia
rispondendo
allo
stress
secondo
uno
schema
psico-fisiologico
codificato,
è
in
grado
di
variare,
a
seconda
della
singola
persona,
l'importanza
e
il
grado
di
risposta
dello
stimolo
ambientale
a
cui
è
sottoposto.
L'ambiente
è
contraddistinto
dalla
specificità
delle
situazioni
di
vita
della
persona
(affettivo/familiare
e
lavorativo)
inoltre
dagli
episodi
critici
(malattie,
lutti,
licenziamenti,
separazione
ecc.)
che
li
possono
mutare
nel
corso
del
tempo.
Le
variabili
personali
moderatrici
sono
costituite
dalle
peculiarità
della
personalità
che
influiscono
sulla
modo
nel
quale
l'individuo
interagisce
con
gli
stimoli
dell'ambiente.
La
personalità,
ricopre,
pertanto,
un
ruolo
di
moderatore
nell'interazione
ambiente-persona.
Per
personalità
si
definisce
la
totalità
degli aspetti psichici e degli schemi comportamentali di una persona che dimostrano di essere protratte e persistenti nel tempo.
Gli effetti personali di una situazione di stress patogeno si possono accertare a
diversi livelli
:
1
.
livello emotivo:
ansia, spossatezza, disturbi del sonno, depressione, irritabilità, ipocondria, problemi relazionali con figure parentali;
2
.
livello cognitivo:
perdita della memoria, diminuita facoltà decisionale, fatica a concentrarsi, bassa spinta all'apprendimento;
3
.
livello comportamentale:
condotte distruttive, abuso di tabacco, droghe e/o alcol;
4
.
livello
fisiologico:
problemi
cardiaci,
ipertensione,
disturbi
gastrointestinali,
calo
del
sistema
immunitario,
fastidi
muscolo-scheletrici.
La
reazione
psicofisiologica
della
persona,
caratteristica
della
fase
di
esaurimento
e
di
conseguenza
contraddistinta
da
stress
patogeno,
causata
unicamente all'interazione con l'ambiente lavorativo, costituisce ciò che viene definito stress-lavoro correlato.
Stress lavoro-correlato
La
situazione
di
stress
patogeno
lavoro-correlato
si
può
recepire
come
quel
versante
di
stress
non
attribuibile
a
tratti
della
personalità
individuale
e
all'influenza
di
contesti
ambientali
non
professionali.
Dopo
tale
chiarimento,
la
difficoltà
risiede
nello
scoprire
quella
parte
di
stress
non
attribuibile
a
caratteristiche
specifiche
di
personalità
e
legata
all'interazione
tra
ambiente
lavorativo
e
individuo.
Le
ripercussioni
personali
di
una
situazione
di
stress patogeno si manifestano a livello aziendale per mezzo delle seguenti azioni:
1
.
assenteismo;
2
.
frequente avvicendamento del personale;
3
.
poco controllo delle tempistiche di lavorazione;
4
.
problemi disciplinari;
5
.
molestie;
6
.
abbassamento della produttività;
7
.
infortuni;
8
.
errori;
9
.
incremento delle spese mediche e dei costi d’indennizzo
L'introduzione
in
Italia
del
concetto
di
"stress
lavoro-correlato"
si
deve
al
Testo
Unico
n.81/2008
in
vigore
dal
1
gennaio
2009.
Particolarmente
il
comma
1
dell'articolo
28
("Oggetto
della
valutazione
dei
rischi")
del
Testo
Unico
DL
n.81/2008,
indica
che
"la
valutazione
di
cui
all'articolo
17,
comma
1,
lettera
a,
anche
nella
scelta
delle
attrezzature
di
lavoro
e
delle
sostanze
o
dei
preparati
chimici
impiegati,
nonché
nella
sistemazione
dei
luoghi
di
lavoro,
deve
riguardare
tutti
i
rischi
per
la
sicurezza
e
la
salute
dei
lavoratori,
ivi
compresi
quelli
riguardanti
gruppi
di
lavoratori
esposti
a
rischi
particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004 (…)".
Nell'attuale
Testo
Unico,
per
descrivere
i
rischi
connessi
allo
stress
lavorativo,
il
legislatore
si
rifà
all'Europa
chiamando
di
nuovo
in
causa
l'accordo
europeo
sullo
stress
sul
lavoro
dell'8
ottobre
2004,
che
le
organizzazioni
sindacali
e
le
organizzazioni
di
rappresentanza
delle
imprese
hanno
compreso a livello nazionale il 9 giugno 2008.
Nell'accordo
si
ricorda
che
"affrontare
la
questione
dello
stress
lavoro-correlato
può
condurre
a
una
maggiore
efficienza
e
a
un
miglioramento
della
salute
e
sicurezza
dei
lavoratori,
con
conseguenti
benefici
economici
e
sociali
per
imprese,
lavoratori
e
società
nel
suo
complesso".
Nell'accordo
lo
stress
è
descritto
come
uno
"stato
che
si
accompagna
a
malessere
e
disfunzioni
fisiche,
psicologiche
o
sociali
e
che
consegue
del
fatto
che
le
persone non si sentono in grado di superare il gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti".
E'
fondamentale
evidenziare
come
l'oggetto
dell'intervento
legislativo
è
unicamente
lo
stress
lavorativo.
Sono
quindi
messe
da
parte
tutte
quelle
circostanze
nelle
quali
è
presente
un'intenzione
personale
ravvisabile
di
causare
un
danno
al
lavoratore
come
il
sopruso
e
la
violenza
sul
lavoro,
il
mobbing-straining,
lo
stress
post-traumatico.
Lo
scopo
dell'accordo
europeo
è
quello
di
proporre
ai
datori
di
lavoro
un
modello
che
permetta
di
ravvisare,
prevenire
e
gestire
problemi
connessi
allo
stress
lavoro-
correlato.
L'accordo
europeo
ricorda
come
lo
stress
può
nuocere
qualsiasi
lavoratore in qualunque posto di lavoro.
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